domenica 17 luglio 2016

Monte Paterno



Venerdi 14 uscito dal lavoro ho raggiunto gli amici Paolo e Serena presso Dobbiaco in Trentino Alto Adige con l'intenzione dopo una salutare dormita di fare l'indomani la ferrata del Monte Paterno posto a 2744 metri d'altitudine.


Ci siamo quindi svegliati con calma e dopo aver fatto colazione e lasciato Lorenzo (il loro bambino) ai nonni siamo partiti alla volta di Auronzo. Dopo aver pagato il pedaggio (ahimè ben 25 euro)
parcheggiamo nei pressi dell'omonimo rifugio e da qui cominciamo la nostra gita.
Si prende un sentiero carrozzabile che in breve permette di arrivare al rifugio lavaredo e cominciare il tour delle Tre Cime di Lavaredo da cui si vedono già delle cordate impegnate nella salita. Arrivati poi alla Forcella Lavaredo si vede gia in lontananza la prossima metà, il rifugio Locatelli.
Si può decidere di seguire la strada carrozzabile oppure di salire in mezzacosta passando sotto al Croda Passaporto e al Monte Paterno.
Prima di giungere al Locatelli (che non visiteremo) ci fermiamo a prepararci per la ferrata e ne approfittismo per fare qualche foto
Da qui incomincia la vera e propria ferrata. Si comincia passando di fianco alla "salsiccia di francoforte" piccolo pinnacolo all'inizio della cresta nord del Paterno e da qui già si vede il crinaletto che dovremo seguire per arrivare alla Forcella del Camoscio. Per arrivarci ci sono delle gallerie risalenti la guerra e mentre la prima ha qualche finestra con scorci meravigliosi la seconda è più lunga fredda e completamente buia per cui è necessario avere una torcia. (la mia qualcuno a casa aveva pensato bene di toglierle la pila forse per far funzionare qualche giochino!! ma grazie a Paolo che ne aveva due ho risolto il problema).
Questa seconda galleria è fatta da scomodi e alti gradoni ma fortunatamente c'è un cavo metallico che fa da corrimano. All'uscita della galleria comincia il pezzo attrezzato che dopo una breve e ripida salita, senza particolari difficoltà ci porta alla Forcella del Camoscio.




Da quest'ultima foto fatta alla forcella del Camoscio si può notare l'attacco del pezzo più complicato ma sempre relativamente semplice della ferrata.
Da qui infatti si prosegue per tratti un po' più verticali ma molto divertenti fino ad arrivare alla sommità del Monte Paterno
Siamo arrivati su, la giornata è fantastica e la gente in cima non è poca ma qui mi sento in pace e assaporo questa sensazione il più possibile, dopo le foto di rito e aver mangiato qualcosa ci godiamo ancora un po' lo spettacolo che si gode da quassù.
Mi viene da pensare come siano in molti a fare foto, noi non esclusi, alle famose Tre Cime di Lavaredo come se si desse più importanza a loro rispetto alla cima appena raggiunta. Forse perche essere quassù è come aver raggiunto anche quelle che invece sono riservate ai pochi in grado di scalarle. Trovo che questa sia proprio una bella cima con un bella via per raggiungerla ma nonostante questo mi ritrovo ad avere una sola foto del Monte Paterno e un bel po' delle Tre Cime, quindi anch'io ci cado in pieno!
Ricominciamo la discesa che ci mette un pochino più in difficoltà, ricordiamoci che è la nostra prima ferrata, perchè scendere mi risulta sempre più complicato ma via via che scendo prendo dimestichezza e alla fine sono quasi sicuro nei movimenti.
Giunti nuovamente alla Forcella del Camoscio prendiamo il sentiero pietroso e abbastanza ripido che permette di scendere verso la prosecuzione della gita verso il rifugio Lavaredo.
Dalla foto si vedeuno bellissimo sentiero che sfruttando cenge porta attraverso saliscendi verso la Forcella Del Passaporto che permette di passare al versante delle Tre Cime. Il sentiero è attrezzato e mai realmente difficile fino all'ultima galleria molto buia e molto bassa in cui bisogna quasi inginocchiarsi (vero Paolo?) che porta alla Forcella Lavaredo concludendo uno plendido giro ad anello.

Giornata veramente fantastica in un ambiente spettacolare con un ottima compagnia. Come prima ferrata è stata davvero piacevole e varia e fa già nascere la voglia di farne un'altra a breve.
Così saluto le dolomiti sperando di tornarci presto e rientro a casa felice e appagato!

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