sabato 20 agosto 2016

Che faccio oggi? mah si dai Orobie!

Eccomi qui! Dopo una pausa di 15 giorni dai monti per via di una vacanza al mare con i disabili finalmente si riassapora un po' di montagna!
Per carità alle 6 del mattino correre in spiaggia con il sole che sorge è veramente bello e.....si ho ricominciato timidamente e faticosamente a correre, poca roba intendiamoci e con molta cautela per via della caviglia ma ho deciso che si deve riprendere.
Comunque questa gita era prevista a luglio ma poi non siamo riusciti a farla. Partenza ore 6.45 con il Momo direzione Carona in val Brembana con l'idea di fare la traversata rifugio Longo - rifugio Calvi giro molto panoramico con un dislivello contenuto ma molto lungo.
Si parte dai 1110 metri della cittadina di Carona molto carina con il suo bel lago artificiale, ma non prima di esserci fatti un buon caffè con brioches, come vuole la tradizione.
Ci si incammina sulla carrozzabile, il tempo è incerto ma sembra poter tenere, danno infatti brutto nel pomeriggio. Si passa attraverso i boschi sempre seguendo la carrozzabile usata per il traporto in jeeo ai due rifugi, il clima è piacevole ma si comincia subito a salire e devo dire di non essere in gran forma ma la gioia di essere ancora in montagna è troppa!


Dopo aver superato una cascata (se ne incontreranno molte) si arriva al primo bivio che porta andando a sx verso il rifugio Longo mentre a dx al rifugio Calvi, ma la scelta cade sul longo poi vi spiegherò il perchè.
Si continua a salire verso il rifugio Longo e comincia a scendere una debole pioggerella che ci rinfresca. Il panorama è sempre molto bello si può vedere tutta la vallata e parte del sentiero che porta al rifugio Calvi, tanto che in lontananza si può vedere la casetta della diga.
Dopo circa tre quarti d'ora siamo al rifugio Longo e stiamo andando davvero bene, decidiamo di fermarci per una barretta e un po' d'acqua. Gia si vede il punto che dobbiamo raggiungere per passare alla valle vicina e si vede il profilo del Monte Aga.
Qui grande errore, infatti la mia caviglia che nel frattempo si era scaldata non gradisce la sosta e comincia a fare le bizze soprattutto in salita. Ricominciamo a salire oltrepassando la diga che forma il lago del diavolo su un sentiero per lo più roccioso e dato che la pioggerella persiste le rocce sono rese un po' scivolose e bisogna prestare attenzione. Saliamo con buona lena e dopo un ultimo pezzo davvero in piedi raggiungiamo il passo selletta, punto più alto della nostra gita
.

Da qui si dovrebbe avere uno scorcio sui picchi circostanti tra cui Il pizzo del Diavolo, il Diavolino il pizzo Becco (che mio cognato dice essere molto bello da salire e che io metto nella lista delle cose da fare) ma non si vede un bel niente perchè siamo coperti dalle nuvole ma la visibilità risulta abbastanza buona e quindi cominciamo a scendere il versante attraversando verdi pascoli alpeggi e baitelli che ci porteranno alla testa della val Brembana e dove comincia (un pelo più avanti a dir la verità) il fiume Brembo.
Bella in questa parte del percorso i continui attraversamenti di rigagnoli che diventeranno più giù il vero e proprio fiume. Superato l'inizio del Brembo nella foto il sentiero cambia ancora e con continui sali scendi ci porta dopo circa un altra ora verso l'altra tappa del nostro cammino. Intanto la mia caviglia è allo stremo ma deve tenere perchè manca ancora davvero tanto.
Come vi anticipavo prima fare il giro da questa parte permette di arrivare a vedere il rifugio Calvi senza immaginare che proprio sotto appena passata la collinetta la vista è questa
Al rifugio Calvi facciamo la nostra seconda sosta e c'è nè bisogno perchè inizio ad essere un po' stanco e la caviglia non accenna a riprendersi.
Dopo poco recuperiamo dell'acqua e riprendiamo al cammino che in circa un ora e mezza ci riporta dapprima al bivio per il longo e poi alla macchina. Giro davvero spettacolare nonostante le condizioni meteo non ottimali, ma che lascia immaginare quanto deve essere bello se fatto in una giornata di bel tempo. Oggi molta fatica ma anche soddisfazione, caviglia messa a dura prova dopo i 10 km di corsa fatti giovedì le 7 ore e mezza di cammino si sono proprie sentite tanto che ad un certo punto ogni pozza d'acqua avevo voglia di togliere tutto e immergere i piedi in acqua fredda!
Sicuramente tornerò a fare delle gite da queste parti anche perchè ci sono alcune cose davvero interessanti. Certo il sogno sarebbe poter fare l'ultra trail delle orobie ma penso che resterà solo un sogno.
Sulla strada di casa decidiamo poi di fermarci e acquista una bella fetta di Branzi nell'omonimo paesino.
A presto


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