venerdì 18 dicembre 2015

In via di guarigione....ovvero ritorno malato?

Oggi dopo una settimana come al solito piena di impegni e cose da fare e da pensare sono tornato a correre.
Vinta la stanchezza cronica degli ultimi tempi, vinta la poca voglia di fare fatica e tutti i dolori che non mi lasciano in pace sono riuscito ad importi di uscire.
Sarà stata la giornata molto faticosa soprattutto mentalmente ma mentre portavo mia figlia a ginnastica ho pensato sono stanco morto ma ho proprio voglia di fare una corsetta!
Da un lato mi ha colpito che la prima cosa che mi è venuta in mente è stata quella, come soluzione a tutti i problemi.
La corsa poi fa la magia e di colpo la mente si schiarisce, i pensieri che circolano in testa trovano un loro posto preciso e si riesce ad entrare in contatto con sé stessi. Anche questo è correre! Ed è per questa ragione che comunque preferisco correre alla fine degli impegni quotidiani, perché a volte capita di rivedere quello che si è fatto, quello che si deve fare o rielaborare quello che ci è successo entrando in una sorta di dialogo personale.
Questo naturalmente se non sei impegnato in ripetute, cambi di ritmo, o tratti troppo veloci per la tua possibilità, in quei casi la testa si concentra solitamente sull'impossibilita del proprio corpo di andare avanti e sull'abbandono e li devi intraprendere quella lotta mentale che ti può portare a raggiungere tutti i traguardi che desideri!
Sono quindi felice, credo di essere in via di guarigione per tornare ad essere malato.....di corsa!!!

sabato 12 dicembre 2015

Sono un po' stanchino......


Come il caro Forrest Gump, domenica mentre ero in montagna con mio cognato mi sono detto e gli ho detto: "sono un po' stanchino".
Ossia è un periodo che non ho voglia di correre, non ho voglia di fare quella fatica ne di uscire con il buio, con il freddo, sentire sempre che la caviglia mi fa male prima dopo durante!!!
Sarà che questo male non se ne va e non mi permette di osare più del necessario, sarà che forse non mi sono ancora dato un obiettivo, sarà che per tutti gli impegni che ho in questo periodo sono stanco morto ma non ho proprio voglia. La cosa un po' mi preoccupa, era da sabato che non correvo, sarei dovuto andare in questi giorni ma mi sono detto che forse mi volevo solo riposare. Ne ho comunque approfittato per andare in montagna. Oggi sono andato e ho fatto molta fatica nonostante 10 km corsi a 5 minuti al km!
Ma ancora non credo sia scattata la voglia di soffrire. Forse devo seriamente pensare di fissarmi un'obbiettivo che in questo caso consiste in una gara, o forse devo fermarmi e mettere davvero a posto la mia dolorante caviglia....non lo so davvero.
Qualcuno mi consiglia qualcosa???
In testa ho in mente molte corse e molte cose che vorrei fare ma devo procedere a tappe intermedie altrimenti rischio di dover abbandonare come in occasione della maratona di Reggio Emilia che ho dovuto saltare per infortunio nello scorso dicembre e di cui ancora porto i segni.
Nel frattempo credo che continuerò a correre e ad andare in montagna ma presto dovrò anche trovare un obbiettivo raggiungibile e soprattutto farmi mettere una caviglia bionica!
A proposito qualcuno ha qualche bella gara da propormi come obbiettivo?

martedì 8 dicembre 2015

Ritorno al Cornizzolo con cognato

Altra bella giornata e altra uscita stavolta con il ritorno del grande cognato. Decidiamo di fare una passeggiata non troppo impegnativa in posti conosciuti. Lo chef della montagna consiglia una bella gita al Cornizzolo attraverso un sentiero che non ho mai fatto.
Arriviamo in località gajum ma invece di prendere i soliti sentieri, ossia la carrozzabile per la prim'alpe o il sentiero geologico torniamo indietro e al piccolo bivio seguiamo il cartello del sentiero 3 per il Cornizzolo.
Poco dopo in località lazzaretto di Canzo si prende una strada che si inerpica nella valle di Pesora. La salita si fa subito pronunciata e si sale rapidamente. Nel bosco è comunque piacevole camminare. Usciti dal bosco ci si inerpica su una cresta che porterà al monte Pesora che fa da anticima al Cornizzolo.
La salita è impervia ma il panorama da qui è fantastico, si possono ammirare in questa splendida giornata il monte san Primo, il Palanzone, le Grigne e tutto quello che l'occhio riesce a vedere o a riconoscere.
Vediamo ora la nostra meta davvero vicina.
In breve arriviamo su. Il sole è caldo e l'assenza di vento fanno venire voglia di restare qui mooolto tempo ma la nostra gita continua perchè il tempo è tiranno e dobbiamo tornare. Per cui prendiamo il sentiero 7 e riscendiamo verso il gajum raggiungendo la macchina.
Devo dire che tra i sentieri di questa zona questo è sicuramente uno dei più belli e panoramici. Anche la compagnia come al solito è stata piacevole ma la mia caviglia proprio non ne vuole sapere di mettersi a posto si fa sentire mentre la schiena e il fianco sinistro di Momo anche loro si domandano il perchè. Siamo proprio conciati!!!!
Ora non ci resta che riposare e pensare alla prossima meta.
A presto!



domenica 6 dicembre 2015

Facciamo amicizia con le Grigne

Ciao oggi prima esplorazione sul gruppo delle Grigne e dato che la mia esperienza su neve e ghiaccio è nulla sfrutto il fatto che attualmente non c'è niente. Dopo aver consultato la pagina Facebook "la valsassina" Elisabetta mi spiega che il percorso che ho in mente è libero.
Sempre sulla stessa pagina avevo visto tempo fa una foto di questo posto
(questa però l'ho fatta io) e avevo deciso di andarci. Quindi cercando e documentandomi su internet avevo trovato un giro interessante da fare che prevedeva di passare da due rifugi, dalla porta di Prada e dalla ghiacciaia (una caverna con all'interno ghiaccio perenne).
La gita comincia al passo Cainallo appena sopra Esino Lario ad un'altitudine di circa 1247 mt dove si trova anche un piccolo impianto di risalita, ma si può anche continuare e partire dal vò di moncodeno dove c'è un altro ampio parcheggio.
Daqui si può partire con il sentiero vero e proprio che permette di raggiungere tutti gli itinerari del gruppo delle Grigne

Il sentiero è piacevole e con vari saliscendi si arriva alla bocchetta di prada posta a 1626 mt e da qui si può scegliere se seguire il sentiero 25 per il rifugio Bogani, il 24 per il rifugio Bietti o la cresta di piancaformia che porterà fino al rifugio Brioschi.
Io avevo deciso di arrivare alla porta che già si vede e poi andare verso il Bogani per vedere la discesa alla ghiacciaia, ma non so per quale ragione prendo per il Bietti e a un ora e mezza dalla partenza vi arrivo. L'ora è già un po' tarda e la famiglia so che reclama ma stamattina non ce l'ho fatta ad alzarmi così presto come al solito.
Questo si vede dal rifugio e più o meno in un ora e mezza potrei traversare e arrivare al bogani per poi tornare alla partenza ma non ho così tanto tempo e alcune nuvole si depositano sulla strada da percorrere che è la via Guzzi. decido di ritornare in dietro e prendere per la bocchetta di Piancaformia così da fare un pezzo di cresta.

Così faccio e in breve poi sono di ritorno alla macchina. Sicuramente c'è ancora tentissimo da esplorare e spero di farlo prima possibile, magari già dalla primavera o se trovo qualcuno più esperto di me anche con un po' di neve.

mercoledì 25 novembre 2015

Quattro ponti sul Lambro

E' da un po' che cerco di tornare a fare una mezza anche solo per provarla e questa corsa era una bella occasione. Essendo alla 43° edizione mi aspettavo una buona organizzazione e devo dire che l'attesa non è stata tradita. Si partiva da Lambrugo e si sarebbero toccati vari paesi nelle sue vicinanze. il pannorama era davvero molto bello in questa giornata serena si potevano vedere il Cornizzolo il Resegone e altre montagne della zona, e devo dire che in qualche momento mi sono chiesto perchè non fossi andato in montagna a correre!
C'era davvero tantissima gente ma non ci sono state code per fare il tagliandino non c'era affollamento al ristoro, ed era segnalata molto bene anche dalle persone lungo la corsa che ringrazio!
Il mio obbiettivo di oggi era quello di fare 20 km tranquillo senza strafare ma di portarli a termine. Il percorso come da altimetria allegata è un piacevole saliscendi un po' nei parchi della zona e un po' su asfalto che in condizioni migliori mi avrebbe sicuramente fatto divertire di più.
Oggi però era importante anche per ritrovare quella voglia di soffrire che bisogna avere quando ci si pone degli obbiettivi sportivi anche minimi. Lo sport è fatica, piacere, sofferenza a volte tutto allo stesso tempo. La corsa sicuramente incarna queste sensazioni e testa e gambe sono strettamente correlate, capita infatti che le gambe siano scattanti ma la testa molle o viceversa e questo finisce per condizionare la prestazione. La testa spesso ti dice che non ce la fai e tu devi scacciare questi pensieri concentrandoti sui passi sul respiro sulle gambe che vanno per superare l'ostacolo che il cervello ti mette. Se uno non è predisposto alla fatica non può che vincere la testa sempre e spesso ti dice di abbandonare! Cosa serve per poter controllare la negatività della testa? 
Innanzitutto la costanza nell'allenamento. Anche se sei stanco se non hai voglia sai che dovrai uscire altrimenti tutto quello che hai fatto prima perde valore. In secondo luogo avere un obbiettivo, una motivazione che faccia da luce in tutti i momenti bui dell'allenamento.
Fare 20 km oggi era una buona parte di fatica, perchè è tanto che non la correvo e non sono ancora prontissimo, ma penso che sono proprio queste occasioni che fanno avanzare l'allenamento, quando riesci a metterci qualcosa in più; quando fai quella fatica necessaria per avanzare verso l'obbiettivo. 
In questo momento non ho un obbiettivo che non sia una forma accettabile o buttare giù quei quattro o cinque kg che mi porto dietro da un po'. E' presto la caviglia mi fa ancora male ma non riesco a rinunciare a correre, ma sto lentamente arrivando al momento in cui dovrò darmi un obbiettivo così da fare un ulteriore step nell'allenamento.
Alla fine devo dire che è andata bene ho sempre mantenuto una andatura abbastanza costante, spingendo qualcosina in più in mezzo ma con la caviglia che continua a tormentarmi. Oggi era anche l'ultima corsa delle mie mizuno giunte ormai alla frutta e non più in grado di sostenere il mio dolce peso!
Il bello di queste corse è che hai sempre qualcuno a cui accodarti o da raggiungere se vai più forte e tendenzialmente riesci a fare meglio che da solo. Solo alla fine quando ho visto che ai 20 km non ero ancora arrivato la testa ha preso il sopravvento e sono miseramente crollato nell'ultimo km.
A quel punto con la caviglia che fa male, e la testa che dice che non ce la fai più è inevitabile il crollo!
Anche questa è esperienza, cosa che francamente ancora mi manca ma che km dopo km uno costruisce creando connessioni proprie tra mente e corpo e riuscendo ad intuire dove la mente cercherà di portarti ma quindi anche a sapere come contrastarla.
Sono ancora in debito della mia prima maratona portata via dall'infortunio dell'anno scorso, ma forse come dice Debora del blog Vado di Corsa prima di ambire a grandi traguardi bisogna rispettare tutti i traguardi precedenti ossia prima di fare una 21 tanto per farla bisognerebbe fare una 10 fatta veramente bene. Si io ancora non ho colmato la mia insufficienza nella 10 km ma i miei obbiettivi sono le corse lunghe e ho poco interesse a fare una dieci sparato se non a fini statistici.
Intanto credo che mi segnerò la data di questa Quattro ponti sul Lambro per ripercorrerla l'anno prossimo!

domenica 8 novembre 2015

Le tre cime di artavaggio!

Ciao, oggi era una giornata fantastica e quindi ho pensato che non potevo non fare un giro in montagna. Ho scelto i piani di artavaggio per la mia corsa domenicale.
Mi sono quindi diretto verso il culmine di San Pietro e poco prima di arrivare ho lasciato la macchina dove parte il sentiero chiuso da una sbarra che arriva ad artavaggio. La salita è abbastanza dolce e piacevole perché tutta nel bosco con un terreno poco sassoso ideale per correre tranquilli.
Arrivato ai piani di Artavaggio scopro che la solita fontanella non aveva acqua, io avendo equipaggiamento leggero non ne avevo convinto di trovarla lì o comunque in uno dei rifugi. Una volta al sole il clima è decisamente primaverile e quindi proseguo la salita verso la prima tappa, il rifugio Nicola. Dopo una breve sosta (coca cola) parto subito per il pizzo baciamorti vero obbiettivo di giornata, per cui percorro il sentiero che costeggia il monte sodadura riservandomi di affrontarlo al ritorno.
Coperto dalla montagna invece fa un po ' freschino ma niente di serio, per cui arrivo alla bocchetta di Regadur  e orientandomi con la cartina vista a casa e chiedendo ad altri camminatori prendo il sentiero che continua a portarmi verso il mio obbiettivo. Dopo un piccolo sali scendi arrivo ad un punto in cui devo percorrere una bellissima cresta con tanto di strapiombo. Arrivo in un pianoro in cui placidi e tranquilli cavalli pascolano indisturbati, qui il sentiero è devo dire un pochino confuso (o forse non visto io) ma la montagna dietro da la direzione. La salita verso il monte Aralalta è faticosa e molto ripida e si inerpica su prati erbosi. Dopo poco arrivo in questa cima in cui ci sono solo un mucchietto di sassi e proseguo per i 100 metri che mi mancano al pizzo Baciamorti.
Mi godo il magnifico panorama che si vede in questa splendida giornata e riconosco alcune delle cime fatte di recente come il pizzo Tre Signori, poi il resegone le grigne tutte rigorosamente senza più neve.
Riprendo il cammino e intanto penso se sia il caso di fare anche la cima del sodadura, le gambe iniziano ad essere affaticato,  ma come dice Forrest gump: "ora che sono arrivato fino a qui...salgo".
Ripercorro la strada a ritroso fino alla base del sodadura, e visto che la decisione è presa inizio a salire. Quello che mi appresto a provare è un piccolo calvario, la salita è oltre modo faticosa, anche se non ci metto molto a salire. A mezzogiorno sono di nuovo al rifugio Nicola in teoria in orario per restare nelle 4 ore che avevo preventivato, sono infatti partito alle 9 circa. Ma non ne ho più le gambe, le caviglie e il collo sono a pezzi, quindi alterno camminata veloce a brevi tratti di corsa e alle 13.40 sono giù.
Non mi importa certo il finale, anzi è stato un bel allenamento in una giornata meravigliosa, l'unico dispiacere è non essere riuscito a fare il primo pezzo in discesa, mi sarei proprio divertito. Sarà per la prossima volta!

A presto

domenica 18 ottobre 2015

Groanissima

Ciao, è da un pochetto che non scrivo ma non ho avuto proprio tempo di farlo! 
Oggi dopo essere uscito da un periodo di raffreddaento che mi ha costreto a rallentare con la corsa anche se ho mantenuto almento tre uscite a settimana volevo partecipare a una gara vicino a casa, la Groanissima.
Per l'occasione volevo tornare a fare una bella mezza maratona con l'unica velleità di chiuderla senza tenere conto del tempo ma anzi cercando di metterci la testa dove sicuramente non sarebbero arrivate le gambe, forse ancora non pronte. L'idea era di stare un po' sopra il ritmo che ormai sui 10 km mi porta a essere molto vicino ai 5 min al Km, così da poter fare tutto il percorso agevolmente.
Questo è quello che sarebbe dovuto essere, perchè arrivato lì scopro che la 21 km è competitiva e che quindi bisognava iscriversi con certificato medico, e che non mi rimaneva che la possiilità dei 14 km.
Uffa...che dobiamo fare...Ho avuto una mezza idea di fare prima la 14 e senza fermarmi la 7 ma poi sarei finito in mezzo all 21 competitiva  poi va bene usare la testa ma la mia non è pronta ai due giri!!!
Il percorso in parte conosciuto è davvero bello con tante strade bianche e pochissimo asfalto e ho potuto scoprire alcuni tratti migliorati o creati in occasione di expo. La parteciazione non è stata grandissima ma mi piace partecipare a questo tipo di corse sicuramente più "vicine" a me rispetto a quelle più social come deejay ten, color run, etc. Infatti solitamente costano poco, assicurano un bel pacco gara (oggi una mezza spesa offerta da Unes) e soprattutto spesso sono più naturali perchè organizzate sempre vicino a parchi.
Ora vado in attesa del prosimo appuntamento con la mia meza che potrebbe essere l'8 novembre alla Stracantù!!!

A presto kant


lunedì 5 ottobre 2015

Everest

Ciao,
sono andato a vedere il film Everest fuori adesso nelle sale. Questo genere di film mi sono sempre piaciuti anche se spesso hanno epiloghi tragici. uesto non è diverso e chi conosce questo fatto accaduto veramente lo sa.
Il film mi è piaciuto davvero ma mi ha lasciato con tante domande in testa e la voglia di raggiungere anch'io almeno il campo base, dato che i miei mezzi atletici e la mia scarsa esperienza in montagna non credo mi consentirà mai di salire gli attuali 8844 e poi ne ho davvero voglia?
Questa è stata una delle domande che mi sono posto e cioè ne vale la pena?
Nel film e credo che sia porprio così salire così in alto viene descritta come una immane sofferenza con la possibilità di rischiare la vita ad ogni passo sia per superare un saracco o ancora per l'altitudine o per il tempo che cambia continuamente. E per cosa per restare sul tetto del mondo una manciata di minuti senza godere del panorama a pieno come nelle poche vette vicino a casa che ho provato a salire, e inoltre la discesa è altrettanto pericolosa e faticosa. e qui c'è la seconda domanda perchè lo si fa?
Perchè si è pazzi? forse si, bisogna pur esserlo un po'. Per la gloria? magari qualcuno anche per quella.
Anche se credo che la maggior parte lo faccia per una questione di superamento dei propri limiti, la sfida con se stessi, questo credo sia la ragione principale. Io quando ho corso la Resegup o il Mapei day mi sono sentito davvero...potente, una sicurezza in me stesso che mai avevo provato, perchè solo qualche anno fa non ci sarei riuscito ma neanche avrei immaginato di potercela fare!
E quindi anche se in misura molto minore conosco il tipo di sensazione che si può provare, solo va moltiplicata per 1000.
Ammiro molto quelle persone che negli anni hanno compiuto le imprese più straordinarie in montagna sono persone che hanno la montagna nel sangue e che sfida dopo sfida hanno saputo domare le cime più impervie. 
Un'altra domanda che mi è balenata in mente è stata cosa farei io se dovessi fare una scelta come quella che viene fatta nel film. Lassù con un compagno oltre che con una persona che mi paga per portarla sana e salva a casa decido di portarlo in cima anche se so benissimo che siamo in terribile ritardo e che le nostre possibilità di vita si riducono drasticamente. Eppure lo porta su e durante la discesa rimangono bloccati senza ossigeno e senza possibilità di aiuto, l'unica cosa che possono fare è scendere ma il compagno non ci può riuscire.
Lo sa. Come sa che se rimane con lui probabilmente morirà lasciando a casa moglie e figlia in arrivo, eppure rimane. Ecco questo mi spinge a pensare cosa farei io in circostanze simili anche se ovviamente una risposta a questa domanda non c'è. 
Nella mia vita la mia famiglia è molto importante sento e accetto le responsabilità che ne derivano, quindi credo che probabilmente non mi metterei mai nelle condizioni di fare questa scelta, quindi niente scalata sull'Everest!
Certo anche abbandonare un uomo a morire anche sapendo già che la sua morte sarà inevitabile sarebbe un fardello molto grande.
In questo momento in cui mi sto approcciando sempre di più al mondo della montagna questo film mi ha appassionato, incuriosito, tenuto con il fiato sospeso, e riempito di domande a quano pare, ma ne è valsa la pena perchè non si può entrare nel mondo della montagna senza conoscerla e rispettarla.

lunedì 28 settembre 2015

42° Giro in giro del Bolettone

Domenica mattina fresca frizzante, tempo ideale per una bella corsetta nei boschi. Già l'anno scorso in compagnia di mio cognato ho partecipato a questa corsa chiusa in 1 ora e 11 minuti davvero molto bella e corribile. In realtà l'anno scorso questo tragitto ha posto fine ai miei sogni di maratona dato che scendendo dalla capanna mara mi sono stortato la caviglia destra e ancora oggi ne pago le conseguenze. Il percorso per me sembra proprio maledetto perchè nel sentiero dei faggi una leggera storta l'ho presa pure stavolta!!!
Alla partenza c'era veramente tanta gente ho visto pettorali con il 500 ma per i numeri ufficiali e i tempi di questa edizione aspettiamo l'aggiornamento del sito.
Comunque il percorso è davvero bello, si parte dall'alpe del Vicerè in località Albavilla e si prende il sentiero che dal parcheggio porta verso la Baita Patrizi con un dolce saliscendi molto gradevole per correre. da lì si continua per il tratto più in salita per raggiungere la bocchetta di Molina dove è presente un piccolo ristoro.
Si parte a missile per il sentiero dei faggi.....stupendo correre qui è davvero un piacere puro...i colori dell'autunno, il silenzio e.....la coda...trovo ad un certo punto un gruppo un po' più lento di me ma non essendo molto largo il sentiero con il rischio di farsi un bel volo me ne resto dietro in attesa di arrivare alla Capanna Mara e fiondarmi giù per la discesa a mille all'ora!!
Questo era il piano di gara, ma seguendo quello davanti schivo una radice ma prendo una mezza storta di nuovo alla caviglia destra. Faccio finta di niente e continuo a correre anche se comincia a farmi male e intanto impreco in silenzio continuando la corsa. Quindi seguo il copione ma non veloce come pensavo. Il mio cellulare collegato a strava all'arrivo di nuovo al Vicerè segna 1 ora e 14 minuti.
Nonostatne tutto sono contento perchè è proprio divertente come gara, sono solo 12 km  per chi si vuole allenare un po' in salita o comincia ad affacciarsi alla corsa in montagna è proprio l'ideale.
Recupero il mio zaino presso la Locanda del Vicerè che gentilmente me l'ha tenuto in custodia, perchè come l'anno scorso sono venuto in moto e non sapevo dove lasciarlo.
Che dire di più in attesa della 43° edizione, sempre più gente partecipa e forse diventa sempre più trafficato il sentiero ma vale comunque la pena di rifarla!!

Ps: tornato a casa, tanto ghiaccio, cavigliera, altro ghiaccio, un brufen, ghiaccio e oggi è come nuova. Forse l'ho scampata

domenica 13 settembre 2015

Tapasciate della domenica

È domenica e oggi è giorno di corsa quindi guardo su calendario podismo e cerco una bella tapasciatina da fare. Tra le varie opzioni ragionevolmente vicino a me scelgo la marcia del Lambro a Verano Brianza con possibilità di 6 - 12 - 18 - 24 km.
Scelgo questa perché spero di trovare più sterrato possibile, anche perché la mia caviglia non regge molto l'asfalto.
Sveglia alle 7 caffè e mini colazione e alle 8 meno 10 sono alla partenza. Molti sono già partiti e non c'è moltissima gente mi iscrivo, faccio partire strava e via.
La scelta ricade tra i 12 in linea con quello che devo fare e i 18 per osare qualcosa in più ma lo deciderò al bivio.
Il percorso è come pensavo si va subito nei boschi che costeggiano il Lambro  e scopro con piacere che sarà tutto un saliscendi giusto per non annoiarsi. Le gambe sono ancora un po' stanche da giovedì ma questo lo sapevo e tanto non ho velleità di record mondiali 😃.
I ristori sono al punto giusto ma tanto in questa circostanza non mi servono granché tanto il clima è buono. Verso la fine si affronta il pezzo più brutto, un lungo discesone asfaltato 😨 la cosa peggiore che mi poteva capitare, infatti la caviglia chiede spiegazioni e le rispondo di stare al suo posto senza fare domande 😃.
Dopo l'ultima salita siamo già all'ultimo km e una volta arrivato scopro che i km sono stati 11 😈!!!
Vado a scegliere il pacco gara tra caffè di torrefazione e un bel ciclamino. Scelgo il ciclamino pensando alla mogliettina e torno a casa soddisfatto.
Una saluto e a presto

Ps: complimenti a Flavia Pennetta che l'ha spuntata su Roberta Vinci vincendo l'U.S. open!

sabato 12 settembre 2015

Non di solo calcio vive l'uomo

Da bambino se volevi fare sport avevi "diverse" possibilità. Il sacro nuoto invocato da tutti i pediatri per la crescita armonica del fisico, ma che per tanti aveva caratteristiche di obbligo, fai nuoto che ti fa bene!!!
A scuola durante educazione fisica si poteva fare a seconda dell'insegnante pallavolo e basket e magari qualche prova di atletica ma solo da piccoli.
Poi arriva per i maschi il calcio. Lo sport per eccellenza. La maggior parte dei ragazzi alla mia età giocavano a calcio come se non esistesse altro, e devo dire che nella mia percezione dell'epoca era l'unico modo di fare qualcosa di sportivo che fosse divertente.
Non lo rinnego di certo anche perchè mi sono divertito veramente tanto, quanti pomeriggi nei campetti sotto casa o dovunque ci fossero altri ragazzi e un pallone. Per quasi 30 anni è stata la mia attività sportiva fino al 2008 in cui durante una normale partita di calcetto mi sono lussato la spalla.
Da quel momento ho deciso che non avevo più voglia di farmi male perchè tra spalla e distorsioni varie alle caviglie me ne sono successe un po'.
Una volta chiuso il capitolo calcio, anche l'interesse verso i professionisti è drasticamente calato, soprattutto per tutto il marcio che sembra uscire ogni anno. Partite comprate, scommesse, doping e chissà cos'altro!
Le olimpiadi sono sicuramente un momento di grande visibilità per ogni sport e negli anni tanti atleti italiani si sono distinti portando orgoglio all'Italia.
Oggi volevo rendere omaggio a tre personaggi che hanno fatto delle vere e propie imprese. Flavia Pennetta e Roberta Vinci sono in finale agli US open e ci sono arrivate meritatamente e stasera potrenno sfidarsi per regalarsi la gioia della vittoria ma entrambe hanno reso onore alla loro nazione. Tra l'altro Roberta ha di fatto impedito alla grande Serena Williams di completare il suo grande slam L'altro personaggio è Fabio Aru che oggi di fatto va a vincere la Vuelta di Spagna grazie ad una tappa all'assalto dell'olandese Dumoulin che fino a ieri teneva stretta la maglia roja resisendo a tutti gli attacchi del nostro Fabio. La squadra lo ha di certo aiutato ma lui non ha mai mollato e alla fine ha potuto trionfare.
Sono grandi imprese quelle di oggi ma quello che vedo nei telegiornali, nei quotidiani sono le formazioni ufficiali della terza giornata di campionato, del derby di Milano ritornato forse competitivo, della juve che deve scacciare la sua crisi e infine gli altri sport. Lo spazio che viene dedicato al calcio  è incredibilmente più grande di tutti gli altri sport messi insieme! Va bene che muovono tanti tanti soldi...va bene che è seguito da tantissime persone, ma forse è il caso che si faccia crescere tutto lo sport italiano.
Ora godiamoci questa finale tutta italiana e aspettiamo notizie dalle farfalle azzurre della ginnastica ritmica in gara ai Mondiali di Stoccarda e all'Italia del Basket. Un grosso in bocca al lupo e Forza Italia

venerdì 11 settembre 2015

Monte San Primo

Fresco pomeriggio dopo il lavoro, l'ultimo possibile prima dell'inizio delle scuole. E' una settimana che ci penso e francamente il tempo non era importante anche con la pioggia sarei andato, in quannto era da tanto che volevo tornare a calcare di corsa qualche sentiero di montagna.
Fatto un po' di fondo in piano e anche se la forma non c'è ancora scelgo il monte San Primo partendo dalla Colma di Sormano, percorso semplice ed estremamente corribile.
La temperatura è gradevole e non vedo l'ora di scaricare qualche arrabbiatura del lavoro. alle cinque e mezza sono alla Colma
Costeggiando la strada da dove si arriva, di fianco al ristorante parte questa mulattiera che si inoltra in un fresco boschetto. Questo tratto è molto piacevole sia camminando che di corsa, anche perchè a parte qualche piccola salitella è praticamente in piano. Si continua mantenendo sempre la sinistra continuando a percorrere la mulattiera, fino ad arrivare ad una selletta. Da qui già si gode di un ottima vista e i cartelli segnano Magreglio e le sorgenti del lambro scendendo a destra, rifugio alpetto di torno a sinistra e monte san primo dritti all'insù.
Da qui si comincia a salire davvero e dopo poco si passa dall'alpe di terrabiotta e ad ogni svolta del sentiero si può vedere uno scorcio di panorama diverso si vede il lago, i corni e il cornizzolo, la grigna "stranamente" con nuvole in cima, il resegone insomma tutto quello che c'è intorno!
Dopo l'alpe di terrabiotta che altro non è che un rifugio per le mucche che pascolano libere sui pendii, si arriva a quella che mio cognato chiama la "finestra"
 La vista qui è solitamente davvero bella...oggi qualche nuvola la oscura, ma se passate di qui e fa bello merita davvero.
A questo punto si può piegare a sinistra e continuare su un sentiero largo e comodo fino alla vetta o seguire l'erba sulla destra della foto per prendere la dorsale per cresta, molto bella e di facile percorribilità.
Io oggi per questioni di tempo prendo a sinistra e continuo la mia corsa passando tra mucche al pascolo che mi osservano curiose
Non ci sono più deviazioni a questo punto e arrivati ad un'altra selletta vediamo la discesa verso bellagio!
Stupenda!
Ormai sono lanciato e voglio solo raggiungere la cima le gambe sorprendentemente tengono bene e in circa un ora e cinque minuti circa arrivo su. Posso fare sicuramente di meglio ma sinceramente pensavo davvero peggio e sono soddisfatto di questo piccolo traguardo.
Mentre percorro la salitina che porta in cima non so ancora che ad attendermi c'è una lieta sorpresa...
Questi bellissimi cavalli occupano parte del sentiero e tutta la cima e io rimango davvero estasiato. Il silenzio qui su è bellissimo....l'unica cosa che si sente è il respiro di questi bellissimi animali (che siano i cavalli del Bisbino??? li avevo visti sul generoso e mi chiedo se sono loro sono arrivati fino a qui.....che bello!!!!) e un panorama che oggi non è al suo massimo ma che offre sicuramente scorci importanti. Nel frattempo anche le nuvole sulla grigna si sono spostate e il tramonto fa capolino.
Mi godo ancora un po' tutto questo e poi è ora di scendere giusto per non trovare il buio anche se sono munito di torcia frontale.
La discesa è divertente e vado veloce rallentando ogni tanto per capire se la mia caviglia tiene. Dopo un po' sento qualche dolorino soprattutto quando dopo tanta discesa il sentiero fa qualche saliscendi e li sento fastidio ma dico alla mia caviglia di smetterla e dopo un po' si rimette in riga. L'arrivo è spettacolare, sembro in gara, le gambe ci sono, la caviglia non fa male e io ne approfitto (anche della leggera discesa ) per scendere velocissimo!
Sono giù, giusto il tempo di fare stretching e di cambiarmi e si riparte verso casa.
Pomeriggio davvero fantastico e rilassante.
Ciao e a presto!

martedì 25 agosto 2015

Non vendere la pelle dell'orso prima di averlo ucciso!

Seguendo i mondiali di atletica a pechino ho seguito come tanti la finale dei 100 metri. Nelle batterie precedenti il pluricampione Usain Bolt non ha certo brillato svolgendo quasi il compitino e in alcuni momenti è sembrato non al massimo, mentre il suo grande rivale Justin Gatlin era  sembrato in perfetta forma. Da segnalare un ragazzo di 20 anni (teniamo conto che non capisco niente di atletica) tal Trayvon Bromell che nella sua batteria ha corso veramente bene e secondo me lo vedremo nei gradini più alti nelle prossime edizioni. (è arrivato terzo a parimerito del canadese Andre De Grasse)
Arriva il momento della finale e i telecronisti demoliscono il campione dicendo cose come: non è più esplosivo come prima; forse è arrivato il momento in cui sscenderà dal trono; almeno da campione ha deciso comunque di partecipare. Ne parlavano come se fosse un atleta finito.
In quel momento sentivo queste frasi e pensavo a comme stessero trattando l'uomo più veloce del mondo, che se si presenta ad un mondiale almeno è per tentare di vincerlo. Quindi in compagnia di moglie e figlie cominciamo ad inneggiare a Bolt come a volergli mandare il nostro augurio.
La gara parte e vediamo subito Bolt prendere la testa, ma Gatlin lo recupera bene arrivando quasi a pari ma alla fine il campione è il campione e trionfa ancora una volta.
A quel punto tutti i telecronisti cambiano improvvisamente idea!
Il Re è sempre lui! Grande Usain Bolt!!

giovedì 20 agosto 2015

I tre signori

Ciao, oggi in compagnia di un mio collega di lavoro Umberto decido di aggiungere alla collezione di vette anche il famoso pizzo dei tre signori. Il tempo è dato buono e verso le 6.30 partiamo da varedo in direzione della val Gerola, più precisamente località Pescegallo da cui partirà la nostra gita di oggi. Dopo circa un ora e mezza abbondante e un bel caffè al bar della seggiovia siamo pronti a partire. Sulla destra del bar prendiamo il sentiero che ci porterà al rifugio falc. Inizialmente viene segnalato il lago di trona prima meta che incontreremo. C'è un bel sole e appena fuori dal bosco si apre una bella vista delle montagne intorno. Il panorama offerto dalla val Gerola è davvero splendido e rende la salita sicuramente meno faticosa (anche se il mio motore diesel come al solito ci mette un po' a carburare.
Continuiamo a seguire per il lago di trona sempre molto ben segnalato fino a raggiungerlo. Anche in questo caso la vista è davvero splendida, il colore dell'acqua è di un bel blu scuro e sicuramente la sua limpidezza invita a tuffarsi dentro (purtroppo non ho il costume 😆).
Si supera la diga e a questo punto cominciano le indicazioni per il rifugio falc e il lago d'inferno. Si sale fino ad una selletta attraverso un sentiero pietroso sempre ben segnalato e si scende verso il lago d'inferno molto simile a quello di trona anche se più piccolo ma comunque molto bello attraversata anche questa diga ormai il rifugio è vicino 5 minuti. Arriviamo al rifugio a circa due ore e un quarto dalla partenza e cerchiamo di capire come proseguire una volta raggiunto il pizzo. La ragazza del rifugio ci dice che una volta raggiunto il pizzo si può scendere fino ad una selletta e poi proseguire in quota fino al rifugio Bignami ma sarebbe un giro da 4 ore e mezza 5 quindi decidiamo che torneremo al rifugio per mangiucchiare qualcosa e ripercorreremo la strada a ritroso (io purtroppo ho la notte al lavoro e quindi non posso fare troppo tardi).
Iniziano a comparire delle nuvole quindi decidiamo di partire per la vetta del pizzo tre signori!!! La salita personalmente è molto bella e diversa da quelle che ho fatto fino ad adesso, si passa infatti sopra a questi grossi lastroni rocciosi e grigi che quasi ti sembra di stare in un qualche montagna sulla luna. Tutto sommato è abbastanza facile e in un ora e un quarto siamo su. Qui la vetta non è molto grande e le persone vanno e vengono continuamente. Umberto e le sue vertigini non sono proprio a loro agio e quindi comincia a ridiscendere. Io lo seguo perché le nuvole di prima si stanno accalcando sempre di più dopo un po' che scendiamo ci rendiamo conto che la vetta non si vede più 😨.
Tornati al rifugio il tempo è proprio cambiato quindi finiamo per metterci addosso tutto quello che abbiamo di pesante e dopo aver gustato un bel piatto di formaggi ripercorriamo la strada del ritorno che ci grazia di nuovo con il sole!
Che dire giornata splendida gita splendida, rimangono ancora tante cose da vedere in questa bella valle in cui conto di tornare (magari per la sagra del Bitto! !!) Magari per una corsetta!
A presto

martedì 4 agosto 2015

Ritorno alla corsa

Ciao oggi ricomincio davvero a correre. Lo faccio ormai ripartendo da zero perché quell'abbozzo di forma che stava arrivando preparando la maratona quest'inverno se n'è andato via tutto. Il bello però è ricominciare a sentire sensazioni che da troppo non sentivo. La partenza pimpante pensando che sia la giornata giusta per spaccare il mondo, il km in cui il fiato prende regolarità e ti sembra di poter andare fortissimo, quello immancabile che ti dice di smettere che tanto non ce la fai. Finalmente la caviglia che sembra non dare problemi, e arrivi alla fine dell'allenamento e provo una sensazione che solo chi corre sa di cosa si parla, quel pulsare di tutti i muscoli del corpo che ti inebria e ti farà venire una voglia matta che sia ora di un'altra corsa! Poi oggi nonostante un caldo epico i paesaggi sono speciali e questo aggiunge un pizzico di piacere in più!!
Ma oggi si ricomincia e non è facile quando sei così fuori condizione ma piano piano ritrovi quella voglia di "soffrire" e già in testa si susseguono mille obbiettivi, mille corse, ma sai che bisogna fare le cose per bene senza esagerare per arrivare dove decidi di arrivare!
Intanto sono contento perché la corsa mi mancava veramente troppo, e chi l'avrebbe detto per uno che ha cominciato  tre anni fa e che ha sempre trovato noiosa la corsa ☺.
Va beh ora vi saluto...notte...e buone corse!

martedì 28 luglio 2015

I'm coming back

Eccomi qui. Ieri corsetta al passo di lumaca con 2000 gradi delle 16.30 al Parco Cava Nord di Paderno Dugnano. timido tentativo andato abbastanza bene per vedere se la mia caviglia regge. Maledetta caviglia che mi fa ripartire da zero. ho una voglia matta di farmi una corsa in montagna ma ancora non voglio forzare per poi rischiare di fermarmi di nuovo.
Sabato partenza destinazione puglia e vista l'assenza di montagne ricomincerò un cauto riavvicinamento alla corsa sperando di arrivare a fine agosto abbastanza sano e con qualche kg in meno messo su con l'inattività. Ci metterò dentro l'ultimo sport che ho deciso di seguire, la bicicletta! oltre a farmi fare un lavoro diverso fa riposare le caviglie consentendomi comunque un bel allenamento. Mi piace! e anche qui non vedo l'ora di riuscire a fare qualche salita vera!
Non mi pongo ancora obbiettivi....anche se la maratona che ho mancato a Reggio Emilia ancora non l'ho digerita!!!
L'idea di fare una maratona per la prima volta ancora mi affascina anche se sono altre le corse che vorrei fare, ma quello è un pezzo importante che a quanto pare mi devo riconquistare da zero.
ora vado
buone corse a tutti
ciaoooo

domenica 26 luglio 2015

Cornizzolo!!!!

Ciao a tutti, oggi altra giornata sulla fedelissima (cornizzolo) oggi in compagnia della mia figlia piccola! Lasciata la macchina al gajum ci siamo inerpica sul sentiero 7 che arriva direttamente al rifugio Marisa consiglieri. Il sentiero tutto nel bosco è molto fresco e non incontriamo nessuno per cui il silenzio la fa da padrone, a parte mia figlia che chiacchiera amabilmente.
Arriviamo dopo circa un ora e 40 min al rifugio .




e ci concediamo un boccone





Poi dopo un pochino di riposo, recuperate le forze si va in vetta. Chiara si diverte un mondo a salire sulle roccette, e poco dopo si arriva.



La discesa invece la facciamo puntando S. Miro con qualche difficoltà perchè ormai è veramente molto stanca (qualche tratto anche in braccio) ma arriviamo giù contenti del bel giro.















A pressto