domenica 30 ottobre 2016

Dorsale del Triangolo Lariano




Ieri un progetto che avevo da un bel po' ha trovato realizzazione. La giornata è prevista bellissima che in autunno diventa uno spettacolo e anche se nelle ultime due settimane ho fatto poco e niente decido di provare lo stesso.
Parto presto (6.00) come al solito per avere più tempo al pomeriggio e decidere con calma quanto fare del percorso che si presta a diverse soluzioni, anche se nella mia testa so già quello che vorrei fare. Per la prima volta però il mio trekking parte da casa, nel senso che abbandono la macchina e parto con il treno direzione Como Lago dove mi aspetta la funivia per Brunate.
I primi minuti fino a Rovellasca sono inquietanti, sono l'unico che parla italiano e la cosa naturalmente non è che mi lascia tanto tranquillo. 
Arrivo a Como alle 7.50 e mi dirigo verso la funivia dove scopro che il primo viaggio è alle 8.15.
Alle 8.30 sono finalmente pronto a partire. Inizio quindi a salire tra le splendide ville di Brunate seguendo le indicazioni per S. Maurizio e rifugio CAO. Arrivato nella piazza di S. Maurizio faccio una piccola deviazione per vedere il faro Voltiano che ancora mi mancava e proseguo il cammino seguendo il sentiero e in breve raggiungo la capanna CAO dalla quale parte effettivamente il sentiero 1 della dorsale. L'aria è ancora frizzantina ma la giornata e il panorama è gia splendido, con il monte Rosa e le alpi che non ti abbandonano mai. salendo e salendo però inizia anche a sbucare il sole e decido di alleggerire l'abbigliamento. Passate la Baita Bondella e la Baita Boletto inizia la vera e propria salita alla rpima cima che ovviamente decido di non evitare, anche perchè non ci sono mai salito. in breve arrivo alla bella cima del monte Boletto posto a 1235 m. e guardandomi intorno intravedo quello che sarà il mio cammino, si vedono le altre cime che andrò a percorrere.
scendo il sentiero tra i prati che mi porta alla Bocchetta di Molina e comincio a risalire verso il Monte Bolettone altra cima che non avevo mai salito, ma solo girato intorno nel Giro in giro del Bolettone la mia corsa preferita! alcuni punti sono abbastanza ripidi ma tutto nella norma e arrivo in cima dove mi attende una sorpresa. Poco dopo esssere arrivato in cima al Bolettone (1320 m) arrvia anche il mitico Fabio del sito www.simand.it che avevo iniziato a guardare tempo fa per le dettagliate e precise schede sulle montagne circostanti e anche perchè avevamo senza saperlo fatto alcune gare come il trofeo Dario e Willy e la Resegup anche se lui ha potuto fare qualche corsa che per me credo resterà un sogno come ad esemoio la LUT (Lavaredo Ultra Trail) o la Monza Resegone.
Dopo due chiacchiere proseguo sulla discesa che mi porterà alla Bocchetta di Lemna nei pressi della capanna Mara e a risalire poi fino alla Bocchetta di Palanzo. Mi sento bene e naturalmente decido di affrontare anche la salita al Palanzone (1436)....altrimenti poi si offende! Devo dire che la sento tutta questa salita bella panoramica e intensa. Una volta su mi godo il magnifico panorama e faccio una prima sosta a base di the e una barrettina energetica. Nonostante la faticosa salita devo dire che il mio stato è ancora buono e così comincio a ridiscendere verso la Colma di Sormano. Inizio ad essere un pochino stanco ma soprattutto sono i piedi a farmi male. Inoltre credo di essere strettino con i tempi se voglio arrivare a Bellagio senza rischiare di trovare il buio, è infatti l'una e mi manca ancora molta strada, tutta la seconda tappa a dir la verità. Dopo un'altra breve pausa riparto in direzione della Terrabiotta, ormai ho sicuramente accantonato l'idea di salire il S. Primo (non me ne voglia) e letteralemente arranco fino alla "finestra" dove trovo un simpatico siparietto grazie ai cavalli del bisbino che tormentano due ciclisti in cerca di cibo eheheh. Ormai credo che non riuscirò a finire la dorsale e ad arrivare a Bellagio e quindi attuo con molta fatica devo dire il piano B. scendo quindi verso il piano Rancio dove nei pressi dello chalet Gabriele troverò mia moglie e mio cognato che sono venuti a raccattarmi.
Non sono particolarmente deluso dal non avercela fatta anche se mancava davvero poco, ma il male ai piedi era davvero forte e sarebbe stato stupido continuare così oltretutto su un tatto del percorso completamente sconosciuto. Alle volte in montagna anche in sentieri facili come questo bisogna saper rinunciare, tanto il triangolo lariano e la sua dorsale sempre lì restano! A posteriori come consiglia mio cognato sarebbe stato meglio farla con scarpe da trail running sicuramente più comode.
Resta sicuramente la bellissima giornata e i magnifici panorami che ho potuto ammirare a contatto con la natura. Il giro fino alla Colma di Sormano è sicuramente fattibile e di assoluto valore paesaggistico.

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